Le occlusioni venose della retina sono la seconda causa più frequente di perdita visiva legata ad patologia a carico dei vasi ematici retinici (la prima è la retinopatia diabetica). La condizione si verifica più frequentemente negli uomini e nelle donne di età superiore ai 50 anni, in particolare in quelli di 60-70 anni. I fattori di rischio includono l’elevata pressione arteriosa, gli elevati livelli di colesterolo, il diabete, il fumo, il glaucoma e, raramente, condizioni di alterata coagulazione( ipercolagulabilità) del sangue o infiammatorie.
Il trattamento dipende dalla severità e dalla localizzazione della vena occlusa. Se la vena principale dell’occhio è affetta, la condizione viene chiamata occlusione della vena centrale della retina; altrimenti, viene chiamata occlusione di branca venosa. Quest’ultima spesso si manifesta senza dolore o senza calo visivo. E’ importante pertanto in presenza di fattori di rischio per la stessa fare una visita oculistica periodica per riscontrare il problema precocemente.
Un’angiografia con fluoresceina può essere fatta per confermare la diagnosi e/o aiutare nel decidere il trattamento. Gli indizi che dicono che ci sia un’occlusione includono emorragie del fondo dell’occhio, edema maculare o ischemia (perdita dell’apporto ematico) e neovascolarizzazione, cioè un’anomala crescita di nuovi vasi.
Attualmente ci sono trattamenti disponibili per le complicanze delle occlusioni venose: Gli agenti anti-VEGF (come l’Avastin, il Lucentis e l’Eylea) o i corticosteroidi ( Ozurdex e Taioftal) possono essere iniettati nell’occhio per trattare l’edema maculare o la neovascolarizzazione. Il trattamento con fotocoagulazione laser può essere usato per le complicanze dell’occlusione venosa come l’ischemia retina , le neovascolarizzazione retiniche anomale e in certi casi per l’edema maculare .
La chirurgia può essere consigliata per il trattamento delle complicanze come la formazione di ” tessuto cicatriziale ” sulla retina ( pucker maculare post-trombotico) o nel caso si verifichino delle importanti emorragie all’interno dell’occhio ( emovitreo) legate alla trombosi e/o alle sue complicate . La neovascolarizzazione solitamente compare da 3 mesi a un anno dopo l’occlusione. Questa può causare sanguinamento, distacco di retina e ridurre la vista nei suoi stadi avanzati, in caso essa si verifichi è consigliata la laser fotocoagulazione per rallentare o fermare la crescita dei vasi.